ESC 209 | PUNTA DI LARESCIA
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 210 | VALLE D’USEDI
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17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
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Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 211 | ALPE PRADASCA
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17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
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Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 212 | MONTE BAR CAVAL DROSSA MOTTO DELLA CROCE
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17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
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Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
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ESC 213 | CAPANNA CREMORASCO CIASPOLE
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17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 214 | CAPANNA PONCIONE DI BRAGA
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
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Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 215 | QUASI SASSARIENTE
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
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https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 216 | CAPANNA ALPE SPONDA
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
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https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 217 | RIFUGIO PERN
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
Un bel ricordo per questo Natale, che ne dite ?
Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
Rifugio Monte di Dentro 917mt
PROFILO ALTIMETRICO Rifugio Monte di Dentro 917mt
ESC 218 | LA CORVEGIA
/in ESCURSIONI DI GIROVAGANDO, ESCURSIONI IN MONTAGNA, ESCURSIONI TICINO /da adminRifugio Monte di Dentro 917mt
17 Dicembre 2017 – ( 298 )
Parcheggio Diga Val d’Ambra Q600 – Baseria Q618 – Ramlitt Q768 – Monte delle Femmine Q940 – Monastei Q895 – Rifugio Monte di Dentro Q917 (pranzo) – Ritorno dalla stessa via
PARTENZA ARRIVO | Parcheggio Diga Val d'Ambra (CH) | 600 mt |
KM ANDATA | 3,6 Km | 2:10m lorde / di orologio, 10m soste |
KM RITORNO | 3,6 Km | 1:50m lorde / di orologio, 5m soste |
KM TOTALI | 5,8 Km | 08h : 00m lorde / di orologio 03h : 50m di cammino |
DISLIVELLO ASSOLUTO | 300 mt | |
DISLIVELLO RELATIVO | 450 mt | Max altitudine: 1245 mt |
DIFFICOLTA' | T2 | Sentiero ben segnalato ma ben innevato se fatto senza ciaspole, normalmente T1 |
COPERTURA CELLULARE | SI | Buona |
LIBRO DI VETTA O CAPANNA | SI | In capanna |
PARTECIPANTI | 8 | Giorgio, Barba, Paolo, Gimmy, Roberto, Angelo, Chiara, Francesco |
Come arrivare:
partenza:Austostrada per il Gottardo, uscire a Biasca e proseguire verso Nord sulla Cantonale.
A Bodio, prima a sinistra indicazioni per Personico. Si passa sotto l’autostrada e sopra il Ticino, in breve si raggiunge Personivo.
Si prende la prima a destra salendo verso alcuni condomini, e si prosegue verso la parte alta del paese, dove si incrocia la strada che sale alla diga della Val d’Ambra.
La strada viene pulita dalla neve, ma la zona è in ombra e l’asfalto è spesso ghiacciato, quindi attenzione. Si sale fino alla fine della strada dove si trovano le paline gialle per il rifugio Tecc Stevan ed il Passo del Gagnone (da cui si cende in Verzasca e alla Capanna Efra)
Acqua sul percorso
- Fontana al parcheggio, ma sotto la neve
- Vari ruscelli sul percorso, alcuni coperti dalla neve
Link interessanti
Album foto a tutto schermo
https://girovagando.net/wp-admin/post.php?post=3592&action=edit#save
Rifugio Monte di Dentro 917mt
Il ritornello della giornata e’ stato
“per dieci centimentri di neve non vorrete portare le ciaspole????”
Nell’ ultima relazione avevo scritto “basta ravanare nel 2017”, ma come si dice “mai fare i conti senza l’oste”. Ora e’ scintificamente dimostrabile che il ravano crea dipendenza, serviranno cure riabilitative.
Oggi era giornata da passare, dopo una tranquilla camminata, a festeggiare tra noi il prossimo Natale in un rifugio, niente grande cucina, solo il dolce.
Qualcuno propone di preparare le salamelle prima del dolce, qualcun altro propone un minimo di antipasto, si sa come vanno queste cose.
Saremo carichi come muli, quindi percorso breve, poco dislivello, rifugio solo per noi. Si decide di tornare dopo anni nella nostra cara Val d’Ambra, e piu’ precisamente al rifugio Monte di Dentro a 917mt.
La prima idea era di ciaspolare, poi visti alcuni pareri si decide di portare solo i ramponcini, non c’e’ neve qui da noi, quanto vuoi che ci sia a 900mt? Per dieci centimentri di neve le ciaspole non si portano …. LE ULTIME PAROLE FAMOSE.
Gia’ in autostrada a Lugano e prima della galleria del Ceneri, si capisce che le nostre previsioni sono proprio sbagliate, ma e’ risalendo verso Biasca che tutto diventa certezza.
Anche in pianura ci sono decine di centimetri di coltre bianca.
La salita da Personico verso la diga, non e’ banale in auto. Strada pulita ma ghiacciata, muretti di neve sul fianco.
Al parcheggio, o meglio su uno slargo poco sopra la diga, la neve e’ proprio tanta e ci scappa da ridere, sara’ una grande ravanata nella neve.
Senza ciaspole e con gli zaini carichi di vettovaglie, la neve e’ farinosa, 40cm di spessore.
Fortunatamente fino a Ramlitt qualcuno e’ passato e ci sono le buche delle impronte da seguire, ma il “qualcuno” e’ salito a Cavalum, il sentiero che si addentra nella Val d’Ambra e’ tutto da battere o meglio da bucare.
Oggi con noi sei ci sono anche Francesco e Chiara, e proprio Chiara caparbiamente fa strada a noi maschietti, piu’ avanti Gimmy e Paolo le daranno il cambio.
Il sentiero e’ ben noto, non ci sono particolari pericoli, ma in brevi tratti bisogna prestare attenzione perche’ un lato precipita verso il torrente Rierna, e la neve non semplifica le cose.
Dopo aver incontrato una giovane femmina di capriolo proprio sulla strada prima della diga, incontriamo prima un bel camoscio che si inerpica su pareti verticali sfruttando cumuli di neve, che invidia alla sua bravura.
Poco oltre un altro camoscio che stavolta scende. Quasi sempre abbiamo incontrato camosci su questo percorso, per chi conosce la zona, attenzione nei canaloni, l’avvistamento del selvatico e’ probabile.
Con un po’ di fatica, e ben oltre le previsioni temporali, arriviamo al rifugio dopo oltre due ore di cammino.
L’interno e’ spartano ed anche un po’ scuro (non ci sono i pannelli quindi niente luci), ma e’ confortevole con stufa e camino.
La temperatura interna passera’ dopo qualche ora dai +3 a oltre 15 gradi.
Divisi i compiti per la legna, la cura del camino e della stufa, a mezzogiorno si inizia con gli aperitivi, cipolle, olive schiacciate salamini di cervo, accompagnati da un pagnottone di Altamura (scaldato sulla stufa) e vini bianchi e rossi.
Dopo l’antipasto via con salsiccia e coppa in padella, sempre ottimo.
Si prosegue con il panettone che suggella la festa di Natale, quindi il castagnaccio di Chiara (che gentilmente mai ci fa mancare un secondo dolce), il tutto inondato di spumante.
Ma non e’ ancora finita, c’e’ caffe’ e grappa.
Un po’ di attesa che lo stomaco liberi un po’ di posto, poi lo Chef Barba ci delizia con il suo famoso Vin-Brule’, con fiammata spettacolare.
Oggi l’alcool domina e si vedranno gli effetti.
Allineati i cadaveri di vetro sulla tavola (una strage), e dopo le dovute pulizie ci prepariamo a partire, abbiamo tirato un po’ troppo tardi, e sappiamo che arriveremo con il buio, anzi l’oscurita’ ci accompagnera’ anche per una buona mezz’ora prima del parcheggio.
Ultima nota, nel rifugio non c’e’ cassa, bisogna prendere un vaglia e pagare in posta.
Arriviamo alle auto poco dopo le 18:00 (anzi io alle 18:15) buio pesto, sentiero illuminato da una frontale e dai cellulari.
Spettacolo le luci della Riviera ed il cielo stellato !
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Tanti Auguri a tutti, un grazie agli amici per tutto quanto.
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